La Provincia Toscana dei Frati Minori ebbe inizio nel 1209, quando S. Francesco inviò a Firenze i suoi primi discepoli il B. Bernardo da Quintavalle e il B. Egidio di Assisi i quali, presero alloggio presso l’antica chiesa di S. Gallo fuori le mura di Firenze, dove lo stesso serafico Padre dimorò nel 1211 e negli anni successivi.
Da questa piccola primitiva sede dei Frati Minori in Firenze dove essi si trattennero sino al 1221, quando si trasferirono in S. Croce (Richa, Chiesa fior. I, 248; Moisè, S. Croce, 29,30), ebbe origine la gloriosa Provincia Toscana dei Frati Minori, la quale venne giuridicamente costituita nel Capitolo Generale del 1216, contando sino dalla sua erezione circa una ventina di luoghi (Wadd., I, 248 III).
Nel Capitolo Generale celebrato a Pisa nel 1260, la Provincia fu divisa in 7 Custodie: Fiorentina, Senese, Pisana, Lucchese, Aretina, Clusina e Marittima, divisione che rimase inalterata sino al 1517 (Wadd., IX, 167,168; Papini Etruria Francescana, 5; Eubel Bullarium Franciscanum, V, 595-96). Nella seconda metà del secolo XIV iniziatosi nell’Umbria il movimento di riforma dell’Ordine capeggiato dal B. Paoluccio Trinci da Foligno, col favore dei Ministri Provinciali, ben presto i Conventi Osservanti rapidamente si diffusero in tutta la Toscana, avendo inizio dal Convento di Fiesole preso nel 1390 e concesso dal Sommo Pontefice Bonifacio IX al Ministro Provinciale di Toscana per i Frati dell’Osservanza il 3 febbraio 1399.
Nel 1517 i Conventi di Regolare Osservanza, avendo raggiunto il massimo sviluppo, furono eretti in Provincia autonoma da Leone X.
Il 31 luglio 1523 per ragioni prevalentemente politiche, alle quali dovettero soggiacere tutte le Province Regolari di Toscana, anche la Provincia dei frati Minori fu divisa in Provincia Fiorentina, che comprendeva tutto il territorio del Granducato, e Provincia Senese la quale, oltre al territorio dello stato Senese, nel primo triennio comprese anche i Conventi e i Religiosi dello Stato di Lucca, i quali nell’anno 1526 si eressero in Provincia autonoma e il 12 gennaio 1530 si riunirono alla Provincia Fiorentina per mai più separarsi.
Terminate le guerre e le lotte politiche tra Firenze e Siena, nel 1563 i Conventi della Provincia Senese furono riuniti alla Provincia Fiorentina nel Capitolo Generale celebrato alla Verna il 5 febbraio di detto anno (Wadd., XIX, 170, XLIX, 435, XVIII). La Provincia subì una nuova divisione tra Fiorentini e Senesi che durò dal 1591 al 24 ottobre 1603 (Tognocchi Decades, 149; Wadd., XXIV, 83 IX; Giovanni Battista da Cutigliano, XVII).
Con lo stesso processo con cui alla metà del secolo XIV si era iniziato il movimento detto della Regolare Osservanza in seno all’Ordine; sino dagli inizi del secolo XVI, in seno alla stessa Regolare Osservanza si iniziò il movimento detto della più stretta Osservanza. Nel Capitolo celebrato il 20 febbraio 1538 a Poggibonsi venivano assegnati i primi tre Conventi ai Minori della più Stretta Osservanza in Toscana, cioè Montepulciano, Forano e Cerbaiolo (Pulinari, 110). Un secolo dopo, attraverso una lenta e laboriosa evoluzione, anche il nuovo movimento di riforma ebbe la sua autonomia e il 12 maggio 1639 i conventi che ne facevano parte vennero canonicamente eretti in Provincia autonoma (Wadd., XXVIII, 483 III). Al momento della nuova divisione la Provincia aveva 1170 Religiosi e 15 Monasteri di Clarisse con 1060 Religiose (Wadd., XXVIII, 472 XIII).
Il Regime Custodiale introdotto in Toscana sino dal 1260, e rimasto per i Frati Minori Conventuali inalterato fino ai giorni nostri, nel Capitolo del 1580 fu accettato in pieno dalla Provincia dei Minori Osservanti che divisero la Provincia in 4 Custodie: Fiorentina, Senese che comprendeva anche le due antiche custodie Clusina e Marittima, Aretina, e Lucchese che comprendeva anche la Custodia Pisana (Pulinari, 137). La vastità della regione e la difficoltà dei contatti col centro della Provincia, fece sì che anche i Minori Riformati accettassero il Regime Custodiale che troviamo pienamente affermato tra di essi sino dal 1619 (Lib. Prov., II, 17,18) mentre nel 1659 venivano bene determinate le attribuzioni del Definitore, che stava a capo della Custodia, e le prerogative e privilegi delle singole Custodie (Lib. Prov., III, 80,91; Wadd., XXVI, 2 II). Questo regime rimase giuridicamente in vigore sino alla fine del secolo passato.
In seguito alla politica ecclesiastica del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana, con decreto granducale del 2 ottobre 1788, essendo costretti ad abbandonare il territorio del Granducato tutti i religiosi esteri, il Ministro Generale Pasquale da Varese col Decreto “Longaeva Minoritici Gregis” del 27 giugno 1789, istituiva la Custodia Lucchese dei Minori Riformati di Toscana in Custodia indipendente (Lib. Prov:, VIII, 65-67) la quale con Decreto del 23 settembre 1891 veniva eretta in Provincia col titolo di S. Giuseppe. Il 13 ottobre 1810 le Province Minoritiche di Toscana che già avevano subito gravi danni dai nuovi perturbamenti politici, venivamo soppresse per decreto di Napoleone per essere ripristinate nel 1816.
Il 7 luglio 1867, di nuovo la desolazione della soppressione si abbatteva sui Frati Minori di Toscana, i quali attraverso stenti e sacrifici di ogni genere poterono conservare e riscattare quasi tutti i loro antichi conventi. Il livellamento di tradizioni e di attività portato dalle varie soppressioni, la diminuzione sensibilissima dei Religiosi e delle vocazioni, la necessità di una organizzazione più adeguata alle necessità moderne prepararono i nuovi tempi dell’Ordine Francescano e il 4 ottobre 1897 con la Bolla “Felicitate Quadam” Leone XII riuniva le quattro antiche famiglie della Regolare Osservanza nell’Unico Ordine dei Frati Minori mentre il 22 agosto 1898 col Decreto di Fusione i Frati Minori di Toscana venivano organizzati nelle tre Province di S. Bonaventura, che comprendeva il territorio della Toscana centrale, le SS. Stimmate, la Toscana meridionale, e S. Giuseppe la Toscana settentrionale. Decreti contemporanei di tale e tanta importanza, non potevano ad un tratto raggiungere la scopo che si prefiggevano e non può far meraviglia se subito non sia stata trovata la formula adatta per una fattiva organizzazione dell’Ordine in Toscana. Le tradizioni custodiali così profondamente sentite nella Regione, avevano suggerito in un primo tempo la necessità di quattro Province in Toscana, secondo le antiche quattro Custodie. La quarta Provincia esclusa nel 1898, venne però eretta, su basi diverse da quelle volute dai suaccennati decreti, il 28 aprile 1911, ed ebbe il titolo di Provincia di S. Bernardino da Siena. Ebbe vita brevissima e con decreto del 27 marzo 1914 venne suddivisa nei due Commissariati autonomi, Commissariato Senese del SS. Sacramento e Commissariato così detto Pisano del Preziosissimo Sangue. Si ebbero così in Toscana tre Province e due Commissariati. Il 9 agosto 1916 venivano ripristinate quasi in integrum le due antiche Province di S. Bonaventura e delle SS. Stimmate.
Il lento processo evolutivo di unione e fusione dell’Ordine veniva felicemente concluso col Decreto “Quam Maximas” del Rev.mo P. Valentino Schaaf Ministro Generale dell’Ordine, il quale in data 13 giugno 1946 univa in una sola Provincia le due Province Toscane dando ad essa il titolo di S. Francesco Stimmatizzato e ricostituendo così nella sua unità territoriale e personale l’antica e gloriosa “Provincia Thusciae”.
Attualmente la Provincia abbraccia 13 case in Toscana, alcune presenze in terre di missione per un totale di 85 frati.
Nel 2009 i frati della Provincia Toscana hanno chiesto di prendere il posto e continuare il loro servizio alla Provincia Polacca di Poznan, nel Santuario della Madonna del Rifugio a Sinalunga.
Info: https://ofmtoscana.org/